Storia dell'Urologia Toscana
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Codex Gaddianus di Avicenna - bibl. Medica Laurenziana |
Aqua vivimus: con questo aforisma i medici dell'antichità
classica avevano sottolineato l'importanza assoluta di quel liquido interno,
che veniva considerato sede della vita e della salute, di cui l'urina
rifletteva l'escreto esterno.
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FOTO SOPRA:
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La maggior parte delle procedure dell'urologia del XVII secolo erano in realtà delle litotomie: in Italia Norcini e Preciani erano soliti praticare questo intervento, ma, tra i medici "cerusici" fu particolarmente famoso Tommaso Alghisi (1667-1724), archiatra di Papa Clemente XI, e tra i primi e più importanti urologi toscani, che scrisse il testo Litotomia, ovvero del cavar della pietra, in cui
esponeva la tecnica da seguire per attuare l'operazione: le XVI tavole
che corredano l'opera illustrano l'anatomia dei "vasi orinari",
dell' "uretra dell'uomo", della "vescica urinaria della
donna", di "pietre ritrovate in varie parti del corpo",
nonché i diversi strumenti usati, "siringhe", "fasce"
e "lancettoni".
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STRUMENTI |
La litotomia veniva praticata ed insegnata nello stesso
periodo da Fedele Santarelli (attivo: 1662-759), cui successero Giovanni
Battista Benevoli (attivo: 1675-82), Marcantoni Colligiani, Pacino Angelo
Querci, Ippolito Andrea Lomi (attivo: 1726-31) e Pier Francesco Benini
(attivo: 1726-31).
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Parallelamente a Firenze, l'evoluzione delle conoscenze
urologiche si sviluppava anche a Pisa, Siena e Pistoia, per quanto spesso
rimanessero legate alla chirurgia, come nel caso di Pistoia, di cui sono
noti i nomi di celebri Maestri: Anton Domenico Vivarelli (attivo: 1727-63),
Luigi Camici (attivo: 1828-40).
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Molti medici che insegnarono all'Università
di Pisa si erano però in qualche modo occupati di Urologia, anche
se quest'ultima appare assorbita da discipline più generali: basti
pensare che a Pisa lavorarono Vesalio, Falloppio, Lorenzo Bellini; quest'ultimo
fu autore di una Exercitatio anatomica de struttura et usu renum,
pubblicata ad Amsterdam nel 1665 e di un trattato De urinis et pulsibus,
de missione sanguinis, de febribus, de morbis capitis et pectoris,
del 1717.
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La disciplina urologica in Toscana fu inizialmente insegnata, per incarico, nelle tre Università, da Professori di Chirurgia Generale fin dagli anni '50. La prima cattedra ufficiale con relativa Scuola di Specializzazione fu istituita a Firenze nel 1956 e ricoperta dal Prof. Ulrico Bracci, figura che ha rappresentato nell'Urologia moderna un ruolo fondamentale quale innovatore e valorizzatore della specialità che ha dato alla figura del Chirurgo Urologo l'importanza che le è dovuta. Alla sua Scuola si sono formati numerosi autorevoli Cattedratici quali i Prof.ri Alfiero Costantini, Luciano Giuliani, Mario Polito, Mario Tacciuoli, Franco Micali, Tullio Lotti, Enrico Pisani, Franco di Silverio, Nicola Cerulli, Cesare Laurenti, Lucio Miano, Antonio Furbetta. Alla Direzione della Clinica Urologica di Firenze, dopo il trasferimento a Roma del Prof. Bracci, nel 1963, subentrò il Prof. Alfiero Costantini che l'ha diretta con grande prestigio fino alla fine del 1989, dando con la sua scuola un ulteriore impulso alla chirurgia urologica su temi di viva attualità quali la ricostruzione della vescica, l'uso dell'omento, la chirurgia plastica e ricostruttiva dell'uretra, la chirurgia conservativa del rene, la prostatectomia radicale, la terapia della calcolosi dell'apparato urinario. Dalla Scuola sono usciti numerosi Professori di prima e seconda fascia. Fra questi Ruggero Lenzi, Giovanni Grechi ed Andrea Durval, precocemente scomparsi, e Michelangelo Rizzo, che subentrò al Maestro nella direzione della Clinica, Damiano Turini, Marco Carini, Cesare Selli, Giulio Nicita, Roberto Ponchietti e Carlo Fiorelli.
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Nella foto sopra: Laurenti, Grechi, Paoletti, CostantiniNella foto sopra: il Prof. Bracci e il Prof. Costantini.Nella foto sopra: al centro si riconoscono Breda,
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L'UROLOGIA OSPEDALIERA IN TOSCANA
Parallelamente alla istituzione delle Cattedre ed alla nascita delle Scuole di Specializzazione in Urologia, in altri centri toscani sorsero e si svilupparono reparti ospedalieri di Urologia.LIVORNO
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